Sei partiti politici nei Paesi Bassi hanno sostenuto il divieto di loot box nei giochi
I Paesi Bassi sono stati coinvolti nella lotta contro le loot box alcuni anni fa, ma non l'hanno ancora portata a termine. Sembra che il divieto sarà approvato: sei partiti politici hanno presentato una proposta corrispondente.
I membri della Camera dei rappresentanti dei Paesi Bassi hanno pubblicato un appello in cui propongono di vietare i bottini sul territorio del paese. Vengono forniti i seguenti argomenti:
- I bambini vengono spinti verso le microtransazioni e le loot box aggiungono una sorta di gioco d'azzardo al lato finanziario del problema.
- Le transazioni relative alle loot box possono comportare costi inaspettatamente elevati.
- Le associazioni di tutela dei consumatori di 18 paesi europei chiedono una regolamentazione più forte delle loot box.
- L'Autorità olandese per il gioco d'azzardo aveva già tentato di inasprire le leggi sui bottini, ma alla fine il Consiglio di Stato del paese ha respinto la proposta.
- I bottini sono già vietati nel vicino Belgio.
I firmatari della petizione chiedono alla Camera dei Rappresentanti di sollevare nuovamente la questione delle loot box e di vietarle sul territorio dei Paesi Bassi.
La proposta ora deve passare alla Camera dei Rappresentanti e al Senato. Tuttavia, i sei partiti che spingono le bottino rappresentano il 63% di tutti i membri della Camera e il 59% dei seggi al Senato, quindi è probabile che un voto a maggioranza farà avanzare la proposta: è solo questione di tempo.
Dal documento della Camera dei Rappresentanti non è chiaro quale sarà esattamente il divieto di loot box nei Paesi Bassi. Un'opzione è impedire che i giochi con loot box vengano venduti ai minori di 18 anni, ma invece di verificare l'età dell'acquirente, gli sviluppatori vieteranno semplicemente l'acquisto di loot box a livello nazionale. Almeno questo scenario si sta verificando in Belgio. E in parte anche nei Paesi Bassi: già nel 2018 Valvola spento il commercio di oggetti lì CS: VAI e Dota 2.