I compressori Tesla saranno disponibili per qualsiasi veicolo elettrico negli Stati Uniti
Tesla intende aprire la sua rete Supercharger ad altre auto elettriche entro la fine dell'anno, secondo una nota della Casa Bianca che ha rivelato i piani dell'azienda. Il governo degli Stati Uniti ha dichiarato ad aprile di aver bisogno di espandere di dieci volte la propria rete di stazioni di ricarica per soddisfare la crescente domanda. Gli obiettivi di Tesla includono l'espansione della capacità presso la sua Gigafactory a Buffalo, New York, dove oltre 1.600 lavoratori producono stazioni di Supercharger e pannelli solari.
Secondo la nota, Tesla avvierà la produzione di nuove apparecchiature Supercharger entro la fine dell'anno che consentiranno ai conducenti di veicoli elettrici non Tesla in Nord America di utilizzare Tesla Supercharger. La crescita - e la potenziale esposizione delle case automobilistiche straniere ai propri clienti - potrebbero aiutare Tesla a ottenere maggiori entrate e attenzioni quando i produttori inizieranno a rilasciare nuovi veicoli elettrici nei prossimi anni.
Tesla non ha fornito dettagli su quanti soldi investirà per aumentare la disponibilità delle stazioni, ma la lettera afferma che sta aumentando la produzione di "componenti elettronici di potenza che convertono la corrente alternata in corrente continua, armadi di ricarica, pali e cavi".
Il patchwork di varie reti di ricarica negli Stati Uniti è un grave mal di testa per diversi produttori e clienti di automobili. A giugno, GM ha annunciato che fornirà la funzionalità "Plug and Charge" ai suoi prossimi veicoli elettrici, consentendo ai conducenti di collegarsi e automatizzare il pagamento in una varietà di stazioni. I proprietari non Tesla devono utilizzare sia l'app per smartphone di Tesla che un adattatore per utilizzare la rete Supercharger.
Elon Musk ha parlato a lungo dell'estensione della rete di ricarica rapida ai proprietari di veicoli non Tesla. Nel 2021, Tesla ha iniziato a testare programmi pilota in diversi paesi europei, tra cui Norvegia, Germania e Paesi Bassi.