La Commissione Europea vuole obbligare i produttori di smartphone ad aumentare la durata della batteria e produrre pezzi di ricambio entro 5 anni

Di: Elena Shcherban | 04.09.2022, 14:37
La Commissione Europea vuole obbligare i produttori di smartphone ad aumentare la durata della batteria e produrre pezzi di ricambio entro 5 anni

La Commissione Europea ha pubblicato un disegno di legge che inasprirà i requisiti per i produttori di smartphone. In particolare, è progettato per migliorare la riparabilità dei gadget e prolungarne il ciclo di vita.

Particolari

La Commissione Europea ha diversi requisiti per le aziende. Innanzitutto, entro 5 anni dal rilascio del dispositivo, i centri di assistenza e le officine garantiscono la disponibilità di almeno 15 parti diverse. Ciò significa che entro 5 anni, gli utenti possono sostituire facilmente la batteria, il display, il caricabatterie, la cover posteriore e persino il vassoio per la scheda SIM e la scheda di memoria.

La bozza rileva che aumentare la riparabilità a 5 anni equivarrebbe all'incirca alla rimozione di 5 milioni di auto dalle strade. Questa è una significativa riduzione della quantità di rifiuti elettronici.

In secondo luogo, i produttori devono aumentare la durata delle batterie, in particolare per garantire che le batterie mantengano l'80% della loro capacità nominale dopo 1.000 cicli di ricarica completi. Inoltre, gli aggiornamenti software non dovrebbero influire sulla durata della batteria.

Infine, il disegno di legge prevede l'etichettatura dell'efficienza energetica, che consentirà ai clienti di conoscere la probabile durata della batteria, informazioni sulla protezione del dispositivo da acqua e polvere e una valutazione della resistenza del gadget a cadute accidentali.

Questi requisiti non si applicano ai dispositivi con schermi flessibili e gadget protetti progettati per condizioni estreme.

Sottolineiamo che finora si tratta solo di un disegno di legge, in parole povere, proposte che necessitano di miglioramenti e non sono state ancora approvate.

Fonte: Commissione europea