Gli Stati Uniti iniziano a utilizzare per la prima volta i droni MQ-9 Reaper per monitorare la regione indo-pacifica
L'aeronautica militare statunitense ha schierato per la prima volta i droni MQ-9 Reaper nella regione indo-pacifica, sotto il comando di uno squadrone appena ricostituito al confine con il Mar Cinese Orientale.
Ecco cosa sappiamo
Il 319° Expeditionary Reconnaissance Squadron della base aerea di Kanoya, nel sud del Giappone, ha ufficialmente iniziato le operazioni domenica scorsa, 23 ottobre, sotto il comando del tenente colonnello Alexander Kelly. Lo ha annunciato il servizio stampa dell'Aeronautica militare statunitense.
Il 319° Squadrone ora fornirà sorveglianza nei cieli dell'Asia orientale per sostenere gli obiettivi di intelligence congiunti tra Stati Uniti e Giappone e "per assicurare una regione indopacifica libera e aperta". I pattugliamenti possono aiutare a raccogliere informazioni sulle attività militari cinesi e nordcoreane nella regione.
In genere, gli MQ-9 Reaper vengono utilizzati per colpire il nemico. La General Atomics ha sei punti di aggancio e può trasportare missili AGM-114 Hellfire, bombe Mark 82 con guida laser o GPS, missili AIM-9X Sidewinder e AIM-92 Stinger. Tuttavia, il 319° Squadrone sta utilizzando droni non armati.
Nel frattempo, l'Aeronautica militare statunitense spera di ridurre la sua flotta di MQ-9 Reaper da 351 a 276 droni entro la fine dell'anno fiscale 2023 e di cessarne completamente la produzione. Il servizio teme che i droni possano diventare facili bersagli per le difese aeree cinesi e vuole destinare i fondi a programmi di maggiore priorità.
Fonte: Notizie sulla Difesa