La Germania non rinuncia all'acquisto di 8,4 miliardi di dollari di jet da combattimento F-35 Lightning II, nonostante l'alta inflazione
L'inflazione in Germania ha raggiunto la doppia cifra a settembre a causa dell'aumento dei prezzi dell'energia. Ciò ha sollevato dubbi sulla possibilità che Berlino possa acquistare gli aerei americani F-35 Lightning II. Ma secondo le ultime dichiarazioni ufficiali, l'affare si farà.
Ecco cosa sappiamo
Il tenente generale Ingo Gerhartz, capo di stato maggiore dell'aeronautica militare tedesca, ha dichiarato ai giornalisti mentre si recava dalla base aerea di Ämari a Berlino che l'acquisto di caccia di quinta generazione è il più grande e importante contratto di difesa della Germania. La vendita dell'F-35A Lightning II è stata approvata dal Dipartimento di Stato americano a metà estate del 2022. Il contratto ha un valore di 8,4 miliardi di dollari, che comprende 35 aerei, munizioni e attrezzature aggiuntive.
Gerhartz ha sostenuto che il potere d'acquisto non dovrebbe essere influenzato dall'aumento del tasso d'inflazione. Tuttavia, ha fatto notare che l'approvazione finale del contratto spetta all'agenzia tedesca per gli acquisti, non direttamente al dipartimento militare. Inoltre, il tenente generale non ha escluso che l'inflazione possa influenzare gli acquisti nell'ambito di altri programmi.
La Germania ha tempo fino alla fine del 2022 per firmare un contratto con Lockheed Martin e le consegne dei caccia F-35A Lightning II continueranno fino al 2028. Allo stesso tempo, entro il 2030 la Bundeswehr intende ritirare gli aerei PA-200 Tornado della Panavia Aircraft GmbH.
La Germania teme ora che la sua flotta di caccia si ridurrà di circa 40 aerei. Berlino rinuncerà a 93 unità Tornado e al loro posto ci saranno 15 Eurofighter Typhoon oltre agli F-35 Lightning II. Ingo Gerhartz afferma che la Germania ha bisogno di circa 200 caccia. Parte della carenza può essere risolta con i caccia di sesta generazione, ma bisognerà aspettare altri 20 anni.
Fonte: Notizie sulla Difesa
Immagini: The Eurasian Times, La guerra è noiosa