L'US Air Force mostra la versione live della bomba non nucleare GBU-57/B MOP più potente al mondo per i bombardieri nucleari B-21 Raider, B-2 Spirit e B-52H Stratofortress.
L'aeronautica militare statunitense ha pubblicato alcune nuove immagini della bomba GBU-57/B Massive Ordnance Penetrator (MOP). Può penetrare nel terreno per decine di metri.
Ecco cosa sappiamo
La GBU-57/B MOP è la bomba bunker non nucleare più potente al mondo. Viene utilizzata per distruggere bunker che si trovano a diverse decine di metri di profondità. L'Aeronautica Militare è solitamente molto cauta nel mostrare queste bombe uniche, il che rende la pubblicazione delle immagini di alta qualità ancora più intrigante.
Le foto sono state pubblicate sulla pagina Facebook della Whiteman Air Force Base, sede del 509° squadrone di bombardieri nucleari stealth B-2 Spirit. Lo Spirit è attualmente l'unico velivolo in grado di utilizzare il GBU-57/B MOP in modalità operativa, sebbene anche il B-52 Stratofortress abbia sganciato bombe nell'ambito di esperimenti.
In futuro, il GBU-57/B MOP sarà trasportato dal bombardiere nucleare di nuova generazione B-21 Raider. Vale la pena notare che sarà in grado di trasportare una sola bomba, mentre lo Spirit è dotato di due testate contemporaneamente.
L'Aeronautica statunitense ha mostrato in una foto la versione da combattimento del GBU-57/B MOP. Lo dimostra la striscia a scacchiera a forma di diamante. Le versioni da addestramento delle bombe hanno una striscia blu.
Il nostro eroe è dotato di una testata del peso di 2.432 kg, di cui 2.081 kg di esplosivo AFX-757. Questo esplosivo massimizza l'energia dell'esplosione ed è stato creato nell'ambito del progetto Advanced Penetrator Explosive Technology. Il GBU-57/B MOP ha una massa totale di 12.308 kg.
Lo sviluppo della bomba bunker è iniziato circa 20 anni fa. All'epoca era stato dichiarato che sarebbe stata in grado di penetrare fino a 60 metri di profondità. Cinque anni fa, la bomba è stata aggiornata, ma le caratteristiche aggiornate non sono state specificate.
Fonte: La zona di guerra, Base Aerea Whiteman