Lockheed Martin si è aggiudicata un finanziamento fino a 1,1 miliardi di dollari per lo sviluppo di un sistema di combattimento integrato da abbinare alle navi da guerra della Marina e della Guardia Costiera statunitensi
La Marina statunitense ha stanziato fondi a Lockheed Martin per lo sviluppo di un sistema di combattimento integrato. L'importo potrebbe superare il miliardo di dollari.
Ecco cosa sappiamo
Il nuovo sistema di combattimento integrato è progettato per unire le navi della US Navy e della US Coast Guard. Lockheed Martin ha ricevuto finora 23 milioni di dollari, ma se tutte le opzioni saranno esercitate, il valore del contratto salirà a 1,1 miliardi di dollari entro il 2030.
La Marina statunitense ha pubblicato la richiesta di proposte lo scorso maggio. Lockheed Martin è stata una delle due aziende che hanno risposto. Una dichiarazione del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti non menziona il secondo offerente.
Il servizio militare intende dotarsi di un unico sistema di combattimento che in futuro unificherà le navi. Attualmente i cacciatorpediniere, gli incrociatori missilistici e le navi litoranee hanno diverse varianti del sistema Aegis sviluppato da Lockheed Martin. In futuro, comparirà sulle fregate e sulle navi di superficie senza equipaggio. Le navi da sbarco e le portaerei utilizzano un sistema di autodifesa separato. È sviluppato da Raytheon e gestito da Lockheed Martin.
Un unico sistema di combattimento aumenterà la velocità di adozione di nuove capacità in tutta la flotta e ridurrà i costi di gestione. Per raggiungere l'obiettivo, la Marina statunitense ha avviato progetti di sviluppo hardware e software separati. Questa separazione consentirà di aggiornare i singoli componenti in modo indipendente l'uno dall'altro, in base all'evoluzione della tecnologia e dei vincoli di bilancio.
Lockheed Martin è riuscita a digitalizzare il sistema di combattimento Aegis. Ora può essere eseguito da un piccolo computer senza la necessità di utilizzare le enormi apparecchiature installate sulle navi. La virtualizzazione di Aegis ha permesso di collegare il sistema di combattimento a navi di superficie senza equipaggio per il lancio di missili. È diventato anche il cuore della nuova piattaforma terrestre Typhon, in grado di lanciare Tomahawk e missili standard 6.
Fonte: Notizie sulla Difesa