OpenAI sta esplorando la possibilità di creare i propri chip per i compiti di intelligenza artificiale
Dado Ruvic/Reuters
OpenAI sta pensando di produrre i propri chip per l'intelligenza artificiale e ha già iniziato a valutare un potenziale obiettivo di acquisizione.
Ecco cosa sappiamo
Secondo persone che conoscono i piani della startup, la direzione non ha ancora preso una decisione definitiva. Tuttavia, dall'anno scorso l'azienda sta discutendo varie opzioni per far fronte alla carenza di costosi chip per l'intelligenza artificiale.
Tra le opzioni che OpenAI sta valutando ci sono la costruzione di un proprio processore, una collaborazione più stretta con produttori terzi e la diversificazione dei fornitori al di fuori di Nvidia.
L'anno scorso, l'amministratore delegato Sam Altman ha fatto dell'acquisizione di un maggior numero di chip AI una priorità assoluta. Si è apertamente lamentato della carenza di GPU più adatte all'esecuzione di applicazioni AI.
Lo sforzo per ottenere più chip deriva da due problemi principali individuati da Altman: la carenza di processori moderni e i costi "esorbitanti" di gestione dell'hardware necessario per l'azienda e i suoi prodotti.
Ritorno di fiamma
Dal 2020, OpenAI sviluppa le sue tecnologie di intelligenza artificiale generativa su un enorme supercomputer costruito da Microsoft. L'installazione utilizza 10.000 GPU Nvidia.
L'esecuzione di ChatGPT sta costando molto all'azienda. Secondo gli analisti, il costo di ogni richiesta è di circa 4 centesimi.
Se il volume di query di ChatGPT crescerà fino a un decimo del volume di ricerca di Google, saranno necessarie GPU per un costo iniziale di circa 48,1 miliardi di dollari e di circa 16 miliardi di dollari all'anno per tenere il passo.
Fonte: Reuters