Antropico: gli stessi editori musicali hanno violato il copyright con i loro "attacchi" a Claude
Anthropic
La startup statunitense Anthropic, sviluppatrice del chatbot Claude basato sull'intelligenza artificiale, ha risposto a una causa per violazione del copyright intentata da un gruppo di editori musicali. L'azienda sostiene che il modello è stato addestrato sulla base dell'uso corretto dei testi delle canzoni, che costituiscono una "frazione minuscola" dei dati di addestramento.
Ecco cosa sappiamo
Inoltre, Anthropic sostiene che sono stati i querelanti, e non gli sviluppatori di Claude, a controllare la ricezione dei contenuti presumibilmente violati. Con i loro "attacchi" al chatbot per scovare i testi delle canzoni protette, hanno mostrato il "comportamento volontario" necessario per la responsabilità, insiste la società di AI.
Anthropic contesta anche l'affermazione dell'azienda musicale secondo cui Claude è stata bandita perché il presunto comportamento di violazione è già stato sanato dall'implementazione di misure tecniche aggiuntive. Secondo la startup, la causa è stata intentata nella giurisdizione sbagliata perché Anthropic non ha legami sostanziali con il Tennessee.
Sullo sfondo di un'escalation di battaglie per il copyright nel campo dell'IA generativa, la decisione del tribunale in questo caso di alto profilo potrebbe costituire un importante precedente. Finora nessun querelante ha ottenuto ingiunzioni preliminari contro aziende di IA.
Fonte: VentureBeat