La pessima decisione di Jason Schreier di vendere un nuovo libro in Russia ha attirato pesanti critiche da parte dei videogiocatori
Qualche giorno fa, il noto e rispettato giornalista di Bloomberg Jason Schreier ha annunciato il suo nuovo libro Play Nice: The Rise, Fall, and Future of Blizzard Entertainment.
Nessuno dubita che il libro sarà interessante e informativo come i primi due, ma la decisione di Schreier ha fatto arrabbiare molti dei suoi lettori.
Ecco cosa sappiamo
È emerso che il libro Play Nice: The Rise, Fall, and Future of Blizzard Entertainment sarà ufficialmente pubblicato in Russia, uno stato terrorista.
Secondo Schreier, "sarebbe ingiusto se i lettori russi non avessero la possibilità di leggere il libro".
La decisione ha fatto arrabbiare i giocatori ucraini che da due anni subiscono quotidianamente gli attacchi russi. Solo oggi, 44 missili da crociera e 20 droni Shahed sono stati sparati contro l'Ucraina, uccidendo civili e danneggiando le infrastrutture delle città.
Come ha detto sinteticamente il nostro giornalista Vladyslav Nuzhnov, "milioni di ucraini hanno perso le loro case a causa dei russi. Qualcuno ha perso la vita e non potrà più leggere un libro, e voi dite: "Sarebbe ingiusto se i russi non potessero leggere il mio libro". Siete seri?".
Schreier e i suoi agenti letterari hanno deciso di donare l'intero ricavato della vendita del libro in Russia per aiutare l'Ucraina. Ma anche questa decisione è dubbia, poiché il Paese aggressore riceverà un considerevole pagamento di tasse, che potrà spendere per la produzione di missili e granate.
Al momento, tutti i riferimenti alla vendita di Play Nice in Russia sono stati rimossi, ma non è chiaro se la decisione sia stata presa per celebrare l'uscita del libro nel Paese terrorista.
L'inizio delle vendite di Play Nice: The Rise, Fall, and Future of Blizzard Entertainment è previsto per l'autunno del 2024, quindi l'autore americano ha il tempo di prendere la decisione giusta, per la quale non si vergognerà.
Schreier ricorda che il suo collega Stephen King prese una ferma posizione civica pochi giorni dopo l'inizio della guerra e annunciò che i suoi libri non sarebbero mai più stati venduti in Russia, almeno finché questa non fosse diventata un Paese civile.