OpenAI ha accusato il New York Times di aver ingannato ChatGPT per riprodurre articoli protetti da copyright.
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Andres Oropeza/Unsplash.
OpenAI ha dichiarato in una causa contro il New York Times che la testata ha utilizzato "spunti ingannevoli" per indurre il chatbot ChatGPT a ripetere materiale protetto da copyright.
Ecco cosa sappiamo
Secondo OpenAI, il Times ha sfruttato una vulnerabilità di ChatGPT, che gli esperti dell'azienda stanno attualmente cercando di risolvere. Inoltre, i giornalisti avrebbero inserito frammenti di articoli direttamente nel chatbot, costringendolo a produrre citazioni testuali.
La testata ha definito queste accuse errate. L'avvocato capo del New York Times ha affermato che i giornalisti hanno solo testato i prodotti di OpenAI, dimostrando di aver copiato illegalmente i contenuti della testata.
In precedenza, il Times aveva citato in giudizio OpenAI e Microsoft, sostenendo che i loro chatbot replicavano i contenuti della testata, privandola di entrate. OpenAI sta cercando di respingere parzialmente le richieste di risarcimento.
Fonte: The Verge