WhatsApp ha costretto il gruppo NSO a condividere il codice segreto dello spyware Pegasus
WhatsApp ha vinto una lunga causa contro il produttore di spyware NSO Group e ha costretto l'azienda a rivelare il codice segreto utilizzato nel suo prodotto Pegasus.
Ecco cosa sappiamo
La vittoria arriva dopo che WhatsApp ha lottato per anni per ottenere l'accesso al codice di Pegasus dopo che era stato rivelato che il software veniva usato per spiare gli utenti di messenger. Secondo WhatsApp, la decisione del tribunale riflette un passo importante verso la protezione della privacy degli utenti e la prevenzione di attacchi illegali ai dati privati.
WhatsApp ha affermato che Pegasus poteva intercettare i messaggi inviati e ricevuti sul dispositivo, compresi quelli trasmessi tramite piattaforme come iMessage, Skype, Telegram, WeChat, Facebook Messenger, WhatsApp e altre. Inoltre, è stato notato che questo software può essere configurato per vari scopi, tra cui intercettare le comunicazioni, fare screenshot ed estrarre la cronologia del browser.
Il tribunale ha stabilito che WhatsApp deve avere accesso all'intera funzionalità di Pegasus per capire come il software accede ed estrae i dati. Il Gruppo NSO non ha ancora commentato questa decisione.
Il tribunale ha respinto la richiesta di informazioni specifiche sull'architettura dei server del Gruppo NSO e ha deciso che il Gruppo NSO non è obbligato a rivelare l'identità dei suoi clienti. Ulteriori sviluppi del processo sono previsti per il 3 marzo 2025.
Fonte: Ars Technica