Le "allucinazioni" di ChatGPT saranno esaminate dai regolatori europei
Rolf van Root/Unsplash.
L'organizzazione non-profit per la tutela della privacy noyb (None of Your Business) ha presentato un reclamo contro OpenAI all'autorità di regolamentazione austriaca per l'incapacità del chatbot ChatGPT di correggere le informazioni errate che genera su persone reali.
Ecco cosa sappiamo
Il reclamo, presentato per conto di un denunciante senza nome, sostiene che ChatGPT ha fornito una data di nascita errata su di lui. Quando il denunciante ha chiesto a OpenAI di correggere i dati errati, come richiesto dal Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell'UE, l'azienda ha risposto che non era tecnicamente in grado di farlo.
Secondo la noyb, OpenAI sta violando i diritti dei cittadini europei sanciti dal GDPR, compreso il diritto di correggere le informazioni errate che li riguardano. L'organizzazione chiede alle autorità di regolamentazione di multare l'azienda e di far rispettare la legge in futuro.
La propensione dei sistemi di intelligenza artificiale generativa a produrre dati fuorvianti sulle persone ha già attirato l'attenzione delle autorità di vigilanza dell'UE. Nel 2023, l'autorità italiana per la protezione dei dati ha sospeso ChatGPT a causa di affermazioni simili.
Anche in Polonia si stanno esaminando le denunce di violazione del GDPR. Il rischio normativo per OpenAI è accresciuto dall'apertura di molteplici indagini in diversi Paesi dell'UE.
Nonostante l'azienda affermi di essere in regola con le norme, i rappresentanti della noyb ritengono che le restrizioni esistenti nel trattamento dei dati personali rendano ChatGPT nella sua forma attuale incompatibile con la legislazione europea.
Fonte: TechCrunch