Lo Stinger appartiene al passato: L'azienda statunitense Lockheed Martin è pronta a presentare un nuovo missile antiaereo per sistemi portatili.

Di: Anton Kratiuk | oggi, 15:59
Lo Stinger appartiene al passato: L'azienda statunitense Lockheed Martin è pronta a presentare un nuovo missile antiaereo per sistemi portatili.

Il sistema missilistico terra-aria portatile Stinger è entrato in servizio con l'esercito statunitense all'inizio degli anni '80 e, a quanto pare, nonostante la sua efficacia, è diventato un po' obsoleto.

Lockheed Martin, il più grande produttore di armi statunitense, è pronto ad offrire un sostituto per lo Stinger e presenterà il suo sviluppo: un missile antiaereo a corto raggio.

Ecco cosa sappiamo

In questi giorni si tiene un'importante mostra dell'Associazione dell'Esercito degli Stati Uniti (AUSA), in occasione della quale Lockheed Martin presenterà il suo nuovo sviluppo.

I giornalisti del portale Janes hanno parlato con i rappresentanti dell'azienda e hanno scoperto che i vertici militari statunitensi vogliono che il nuovo missile sia compatibile con le vecchie installazioni per il suo lancio, quindi possiamo supporre che le sue dimensioni corrisponderanno allo Stinger. Tuttavia, nonostante questo, Lockheed Martin sta sviluppando anche un nuovo lanciatore basato su tecnologie moderne.

Il missile viene costruito nell'ambito dell'iniziativa Next Generation Short Range Interceptor (NGSRI), attiva dal 2023, il cui obiettivo principale è trovare un sostituto dello Stinger.

Il nuovo missile è già stato sottoposto a test di portata all'inizio del 2024, mentre la prossima fase di test sarà completata entro ottobre 2025. Se i test avranno successo, la produzione dell'innominato kill vehicle inizierà nel 2026.

È noto che, in base ai requisiti, il missile dovrebbe avere una maggiore gittata, una maggiore velocità, una maggiore resistenza alle interferenze e una maggiore efficacia nello sconfiggere i veicoli aerei senza pilota (UAV).

È noto che Lockheed Martin è in competizione con Raytheon per il progetto NGSRI, ma non si sa ancora nulla sul suo sviluppo.

Fonte: Janes