Gli Stati Uniti inizieranno presto a dispiegare i disturbatori di Meadowlands contro i satelliti russi e cinesi

Di: Mykhailo Stoliar | ieri, 09:11

La Forza spaziale statunitense metterà in funzione un sistema di guerra elettronica antisatellite chiamato Meadowlands nel prossimo anno. I test finali, durati altri due anni, sono già stati completati.

Ecco cosa sappiamo

Questo sistema è progettato per interferire con i sistemi di comunicazione dei satelliti spaziali. A differenza di molti sistemi simili, come il russo 14C227 Tobol, che disturba il GPS in Europa, è implementato su un telaio mobile.

Il 14C227 russo "Tobol"

L'entrata in funzione dei sistemi Meadowlands è prevista per il 2025. Mentre venivano sviluppati in modelli pronti per il combattimento, il loro sviluppatore, il gigante americano L3Harris, è riuscito a produrne cinque.

Saranno consegnati all'unità di guerra elettronica Space Delta 3 della US Space Force.

I Meadowland americani

Come spiegato da Defence Express, Meadowlands è il risultato dello sviluppo del sistema noto come CCS (Counter Communications System) 10 e dell'implementazione della versione Block 10.2, che L3Harris si era aggiudicata nel 2014.

La prima versione del CCS, il Block 10.0, è stata distribuita per la prima volta nel 2004 con tre sistemi, mentre la versione aggiornata, il Block 10.1, ha sette sistemi. Il Block 10.2 era originariamente previsto per 16 unità, ma a quanto pare l'ordine è stato raddoppiato.

Grazie alla sua mobilità e al numero di tali sistemi, Meadowlands consentirà un rapido dispiegamento in aree designate, creando zone continue in cui il nemico non avrà accesso ai satelliti. Questo, a sua volta, darà agli Stati Uniti un vantaggio significativo sul nemico, in particolare privandolo delle comunicazioni satellitari e dei sistemi di navigazione.

I principali obiettivi di questo sistema saranno i gruppi satellitari della Federazione Russa e della Cina. In particolare, si tratta di sistemi di comunicazione satellitare militare, che in questi Paesi sono rappresentati da un numero piuttosto elevato di veicoli spaziali.

Fonte: Defence Express