Oltre ai suoi soldati, la Corea del Nord ha inviato in Russia anche un alto funzionario dello Stato Maggiore.

Di: Mykhailo Stoliar | ieri, 07:36
Oltre ai suoi soldati, la Corea del Nord ha inviato in Russia anche un alto funzionario dello Stato Maggiore.

La RPDC ha inviato in Russia circa 11-12.000 soldati, insieme al vice capo di Stato Maggiore Kim Yong Bok, probabilmente necessario per "scambiare esperienza" con gli invasori russi.

Ecco cosa sappiamo

Secondo il National Intelligence Service sudcoreano, le informazioni sono state rese pubbliche durante una sessione parlamentare. Kim Yong-bok ha stretti legami con Kim Jong-un, il che eleva notevolmente il suo status e potrebbe indicare l'importanza di questa visita.

Kim Yong Bok, che i media coreani definiscono il capo dell'operazione della RPDC a fianco della Russia nella guerra contro l'Ucraina, ha una vasta esperienza di comando.

Le truppe che ora guida potrebbero essergli familiari, ma in realtà il suo ruolo potrebbe essere molto più ampio del semplice comando di un gruppo di 12.000 persone. Dato il suo status di colonnello generale e il livello gerarchico dell'esercito nella RPDC, è improbabile che gli venga affidato il comando diretto di queste forze.

Kim Yong-bok e il dittatore della RPDC Kim Jong-un

È probabile invece che il vero compito di Kim Yong Bok sia quello di raccogliere esperienza operativa dalle sue controparti russe. Questo "processo di apprendimento" è finalizzato ad acquisire una conoscenza pratica della guerra moderna, che permetterà alla RPDC di adattare i propri piani contro la Corea del Sud.

Pyongyang è particolarmente interessata agli approcci russi che possono soddisfare le sue realtà militari: fuoco massiccio di artiglieria, meccanizzazione minima e ondate di attacchi d'assalto.

La tecnologia russa nel campo degli UAV, in particolare dei droni da ricognizione e da attacco, di cui la RPDC è attualmente sprovvista, potrebbe essere particolarmente importante per Pyongyang. Lo studio delle tattiche del loro utilizzo potrebbe essere un'aggiunta significativa alla strategia generale del Paese e rafforzare le sue capacità nei conflitti futuri.

Fonte: Defence Express