Il 70% del traffico tra Europa e Asia è a rischio a causa dei problemi nel Mar Rosso - Studio RETN

Di: Anry Sergeev | oggi, 11:17
Il 70% del traffico tra Europa e Asia è a rischio a causa dei problemi nel Mar Rosso - Studio RETN

RETN ha pubblicato un rapporto in cui si afferma che le interruzioni dei cavi sottomarini di quest'anno nel Mar Rosso hanno causato perdite di traffico più gravi di quanto si pensasse. Secondo gli esperti, queste interruzioni hanno raggiunto il 70%, mentre le stime iniziali si limitavano al 25%. RETN sottolinea che gli operatori globali sottovalutano la portata del problema.

Analizzando il traffico e l'infrastruttura dei maggiori operatori mondiali, RETN evidenzia la necessità di reti resilienti e diversificate. I cavi sottomarini, soprattutto nella regione del Mar Rosso, rimangono estremamente vulnerabili alle interruzioni e la crescente frequenza di disastri naturali non fa che aggravare questi rischi.

Il pericolo dei cavi vulnerabili e la crisi dell'insufficienza delle rotte

La RETN avverte inoltre che la connettività tra Europa, Asia e Africa dipende da due importanti cavi che attraversano l'Egitto. In caso di interruzione in questo punto, le conseguenze potrebbero essere critiche per Internet a livello mondiale. Inoltre, la carenza di semiconduttori e di materiali per i cavi, dovuta alle interruzioni della catena di approvvigionamento globale, sta ritardando l'installazione di nuove infrastrutture.

La posizione di RETN: Pianificazione a lungo termine per l'affidabilità

Il CEO di RETN, Tony O'Sullivan, ha sottolineato che il settore ha bisogno di una pianificazione etica e responsabile per garantire la stabilità delle reti di fronte a guerre, disastri naturali e minacce informatiche. Il RETN ritiene che il suo compito sia quello di creare una rete in grado di affrontare le sfide di domani, ponendo l'accento sull'innovazione e sulla resilienza.

I dettagli dello studio sono disponibili nel rapporto RETN"Building the networks of tomorrow: Engineering reliability for long-term success".