Un nuovo lotto di droni marini e aerei del programma Replicator è stato presentato negli Stati Uniti

Di: Mykhailo Stoliar | 14.11.2024, 08:55
Un nuovo lotto di droni marini e aerei del programma Replicator è stato presentato negli Stati Uniti

Il Pentagono ha presentato una nuova serie di droni aerei e marini nell'ambito del programma Replicator, un progetto su larga scala volto ad accelerare la fornitura di sistemi d'arma senza pilota all'esercito statunitense.

Ecco cosa sappiamo

Il programma comprende diversi modelli, tra cui il Ghost-X di Anduril Industries e il C-100 di Performance Drone Works, scelti per il programma di droni UAS.

Secondo il Pentagono, questi droni sono destinati ad essere un'arma versatile per le unità da combattimento, efficace sia per la sorveglianza che per il puntamento.

Il programma Replicator includerà anche il drone d'attacco Altius-600 di Anduril, già utilizzato dal Corpo dei Marines, e il drone sperimentale ETV. Quest'ultimo ha ricevuto particolare attenzione per la sua portata di 500 miglia nautiche, che soddisfa i requisiti del programma.

Questo annuncio è il secondo e più dettagliato dei sistemi che il Pentagono sta acquistando per Replicator.

Il vice segretario alla Difesa Kathleen Hicks ha annunciato il lancio del programma lo scorso anno, impegnandosi a produrre migliaia di droni a basso costo entro l'agosto 2025 per rafforzare le capacità di difesa in un potenziale conflitto con la Cina.

Alcuni dei sistemi, ovviamente, rimangono riservati: fino a poco tempo fa, il Pentagono riconosceva ufficialmente solo un drone del programma, lo Switchblade 600 di AeroVironment.

Replicator mira a consegnare i sistemi rapidamente, aggirando gli ostacoli burocratici del Pentagono che spesso ritardano l'approvvigionamento. Il programma prevede anche la collaborazione con 500 aziende, di cui 30 hanno firmato contratti principali e altre 50 sono subappaltatori.

Nella prossima fase, Replicator si concentrerà sullo sviluppo di sistemi per contrastare i droni a basso costo, utilizzati dai gruppi filo-iraniani in Medio Oriente. Questo dovrebbe aiutare le forze armate statunitensi a non utilizzare intercettori costosi per abbattere UAV relativamente economici.

Fonte: Notizie sulla Difesa