Il bombardiere nucleare B-21 Raider potrebbe gestire i droni che si stanno costruendo per i caccia di quinta e sesta generazione.

Di: Maksim Panasovskiy | 07.09.2023, 21:23

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L'aeronautica militare statunitense ha lanciato il programma Collaborative Combat Aircraft (CCA), che prevede la costruzione di droni per lavorare insieme ai jet da combattimento. Tuttavia, il servizio non esclude che anche il bombardiere nucleare B-21 Raider di prossima generazione possa operare con i droni.

Ecco cosa sappiamo

L'aeronautica militare statunitense sta valutando la possibilità di una stretta collaborazione tra i droni e i bombardieri nucleari B-21 Raider. I droni potranno assistere gli aerei con equipaggio o svolgere missioni proprie.

Il progetto CCA fa parte del programma Next Generation Air Dominance (NGAD), nell'ambito del quale l'US Air Force vuole un caccia di sesta generazione. Finora il servizio non ha annunciato i requisiti dettagliati per gli UAV, ma è noto che l'US Air Force vuole un minimo di 1.000 droni per il caccia di sesta generazione e per l'F-35 Lightning II.

Tali droni saranno in grado di colpire le posizioni nemiche, deviare le difese aeree avversarie e condurre ricognizioni. Uno degli obiettivi dell'Aeronautica militare statunitense non è solo quello di costruire UAV guidati, ma anche di renderli il più economici possibile.

Il servizio vuole che i droni siano molto più economici degli aerei con equipaggio, in modo che la loro perdita in combattimento non colpisca troppo il portafoglio. Per capirci, un F-35A senza il motore F135 costa oggi meno di 100 milioni di dollari, mentre la produzione di un singolo caccia di sesta generazione al momento del lancio costerebbe diverse volte tanto.

Fonte: Zona di guerra