Il cacciatorpediniere USS Carl M. Levin ha utilizzato intercettori SM-3 Block IA e SM-2 Block IIIA per intercettare simultaneamente missili balistici e missili antinave.
La Marina statunitense e Lockheed Martin hanno testato la capacità di un cacciatorpediniere guidato classe Arleigh Burke di affrontare simultaneamente diversi tipi di minacce aeree, comprese quelle balistiche. Per il test è stata utilizzata la USS Carl M. Levin (DDG 120).
Ecco cosa sappiamo
L'evento, denominato Vigilant Wyvern, si è svolto presso il Pacific Proving Ground delle Hawaii. Il test è stato organizzato dall'US Navy's Integrated Warfare Systems Programme Executive Office e dalla US Missile Defence Agency.
Lo scopo del test era quello di valutare la capacità di un cacciatorpediniere dotato del sistema di combattimento Aegis di affrontare contemporaneamente missili balistici e bersagli subsonici. A tal fine, la nave ha utilizzato intercettori missilistici Standard Missile 3 (SM-3) e Standard Missile 2 (SM-2), rispettivamente nelle configurazioni Block IA e Block IIIA.
La USS Carl M. Levin (DDG 120) ha impiegato due intercettori SM-3 Block IA per ingaggiare due bersagli balistici. Con l'SM-2 Block IIIA, la nave ha gestito quattro bersagli subsonici. Si trattava di droni che imitavano missili antinave.
Il successo del test consentirà di raccogliere dati importanti sulle capacità del sistema di combattimento Aegis e del cacciatorpediniere classe Arleigh Burk USS Carl M. Levin (DDG 120) di contrastare missili balistici e antinave. Gli esperti statunitensi sono passati ad uno studio dettagliato dei risultati ottenuti durante il test.
Fonte: Lockheed Martin