La US Air Force sta testando gli F-16 senza pilota come gregario per un vero pilota
Al giorno d'oggi c'è così tanta attenzione sui veicoli a guida autonoma che è facile dimenticare che i militari stanno cercando di aggiungere sistemi di intelligenza artificiale ai veicoli da combattimento. E non solo nelle simulazioni al computer, come l'esemplare simulazione di combattimento aereo tra un'IA e un colonnello dell'aeronautica statunitense in pensione che si è conclusa con una vittoria al computer. Un recente esperimento ha utilizzato un sistema senza pilota che pilota autonomamente un jet da combattimento F-16 come gregario per supportare un pilota umano in un aereo separato. L'intelligenza artificiale ha affrontato con successo l'adattamento indipendente alla situazione, nonché la pianificazione e l'esecuzione di manovre.
Cosa fa esattamente un jet da combattimento senza pilota?
La dimostrazione di due settimane, chiamata Have Raider II, è stata la seconda di una serie di test condotti da attori chiave dell'industria aerospaziale, tra cui Lockheed Martin, SkunkWorks e US Air Force Research Laboratory. Il primo esperimento consisteva nel mantenere un F-16 senza pilota in volo come gregario per lunghi periodi di tempo e un recente test ha testato la risposta dell'aereo alle minacce esterne durante le missioni per ingaggiare obiettivi a terra e calcolare al volo nuovi piani di volo. Le tecnologie sviluppate per questa linea di test consentiranno agli operatori di sistemi autonomi di acquisire nuovi componenti software che ne miglioreranno la flessibilità.
#skunkworks collaborato con @usairforce per dimostrare capacità di teaming presidiato/non presidiato: https://t.co/lewPOLz1fI Foto via Stati Uniti aviazione pic.twitter.com/FThukW424N
— Lockheed Martin (@LockheedMartin) 10 aprile 2017
Questo è un grande passo per il programma Loyal Wingman, che mira a creare un sistema per il pilotaggio di velivoli autonomi che fungano da gregari per i veri piloti. La cosa più importante è che il drone è controllato dal pilota principale nel caccia e non dal pilota a terra. Ciò consentirà al pilota umano di trasferire alcune delle decisioni alla potenza del processore del computer e risparmiare tempo per modificare i piani di volo nel mezzo di una missione e rispondere alle minacce, a condizione che l'IA non si riveli ostile alle persone, come è stato mostrato più di una volta nella fantascienza.
Fonte: Lockheed Martin