I consiglieri del primo ministro indiano hanno chiesto una rigida regolamentazione dell'intelligenza artificiale per timore di una "schizofrenia di massa".

Di: Bohdan Kaminskyi | 01.02.2024, 18:46
I consiglieri del primo ministro indiano hanno chiesto una rigida regolamentazione dell'intelligenza artificiale per timore di una "schizofrenia di massa".
Naveed Ahmed/Unsplash.

Il Consiglio consultivo economico del Primo Ministro indiano (EACPM) ha pubblicato un rapporto che esprime serie preoccupazioni sulle implicazioni di uno sviluppo non regolamentato dell'intelligenza artificiale.

Ecco cosa sappiamo

Il documento afferma che attraverso una combinazione di sorveglianza, messaggistica persuasiva e creazione di media sintetici, l'intelligenza artificiale maligna potrebbe controllare sempre più gli ecosistemi dell'informazione. Inoltre, la tecnologia sarà in grado di creare realtà individuali ingannevoli per costringere le persone a comportarsi, causando una "schizofrenia di massa".

L'EACPM ha criticato gli attuali tentativi di regolamentare l'IA negli Stati Uniti, nel Regno Unito, nell'Unione Europea e in Cina, ritenendoli difettosi e incapaci di far fronte alla complessità e alla non linearità dello sviluppo della tecnologia. Il Consiglio descrive l'IA come un sistema di natura simile ai mercati finanziari: non lineare, auto-organizzato e altamente imprevedibile.

Per questo motivo, l'EACPM propone di introdurre regole basate sulle idee della regolamentazione dei mercati finanziari. Queste regole comprendono:

  • creare "recinzioni e partizioni";
  • garantire la supervisione e l'autorizzazione umana
  • aumentare la trasparenza degli algoritmi
  • chiari protocolli di responsabilità;
  • la creazione di un organismo di regolamentazione specializzato sul modello della Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense.

L'EACPM conclude osservando che tale regolamentazione potrebbe ostacolare alcuni scenari di IA. Tuttavia, il Consiglio ritiene che l'umanità possa trarre beneficio da una forte regolamentazione.

Fonte: Il Registro